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La misurazione della pressione arteriosa clinica
Misurare la pressione è un atto medico di primaria importanza, che ogni persona nella propria vita ha effettuato molte volte e con tecniche diverse.
Il primo approccio con la rilevazione della pressione avviene solitamente nello studio del medico, il quale attraverso il classico sfigmomanometro o mediante i moderni misuratori elettronici, ci informa dei nostri valori e, conseguentemente ci rassicura o decide per ulteriori approfondimenti diagnostici.
La misurazione eseguita in questo ambito, viene definita come “pressione clinica”.
La pressione clinica riveste un’importanza fondamentale nel percorso diagnostico della persona ma da sola non è sufficiente per conoscere il profilo pressorio e le sue variazioni nel tempo.
Per questo motivo deve essere associata, qualora si renda necessario, a rilevazioni effettuate in ambito domiciliare ed eventualmente al monitoraggio dinamico nelle 24 ore. Un aspetto della misurazione in ambito clinico da considerare è la possibile insorgenza “dell’effetto da camice bianco”, ovvero l’aumento soggettivo ed emozionale dei valori pressori che si manifesta alla presenza del medico o alla vista della struttura sanitaria, che potrebbe alterare i reali valori pressori del soggetto.