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L’importanza dell’attività fisica nella prevenzione primaria e secondaria della patologia cardiovascolare è stata dimostrata in numerosi studi. Una regolare attività fisica, soprattutto di tipo aerobico, è importante nel prevenire lo sviluppo di coronaropatie e nel ridurre la pressione arteriosa. L’effetto ipotensivo si esercita sia in soggetti normotesi che ipertesi, anche se è maggiore in questi ultimi. L’allenamento aerobico migliora la pressione a riposo, la risposta pressoria agli stimoli psico emotivi, migliora la tolleranza al glucosio riducendo il rischio di ammalarsi di diabete di tipo 2 e previene gli eventi cardiovascolari attraverso numerosi meccanismi. Tra i più importanti ricordiamo il calo della frequenza cardiaca, riduzione della rigidità arteriosa e aumento della compliance arteriosa, l’aumento del ritorno venoso e la dilatazione delle cavità cardiache ventricolari.
È oggi opinione comune che per la prevenzione e la terapia dell’ipertensione arteriosa sia utile effettuare 3-4 sedute settimanali di attività fisica aerobica condotta per 30-45 minuti ad un livello di intensità pari al 50-70% della massima capacità di carico lavorativo. Le attività di potenza o gli esercizi con carichi pesanti (body building) possono essere potenzialmente dannose per il soggetto iperteso a causa degli elevati valori di pressione sistolica raggiunti. L'eccessivo aumento pressorio potrebbe infatti aggravare il danno d'organo.
Esistono ancora molti problemi aperti sull’impiego ottimale dell’attività fisica come strumento per la prevenzione degli eventi cardiovascolari. La prescrizione dell’esercizio fisico deve essere fondata sulla conoscenza delle modificazioni indotte dall’allenamento e sulla valutazione, cardiovascolare e non, del soggetto iperteso.