La malnutrizione riguarda il venti per cento della popolazione ospedaliera al momento del ricovero. Lo stato di malnutrizione è dovuto per lo più alla patologia di base, e spesso si tratta di pazienti oncologici o anziani.
Il dato allarmante è che durante il ricovero la loro situazione peggiora. Causa di questo aggravarsi sono i ripetuti e prolungati digiuni prima di esami diagnostici e una riduzione dell’apporto alimentare da parte del paziente per diversi problemi clinici come patologie neurologiche, infettive e oncologiche che comportano perdita dell’appetito. La malnutrizione rimane un problema rilevante soprattutto per la popolazione anziana ospedalizzata. E’ noto che i pazienti anziani, soprattutto se “fragili”, hanno un maggior rischio di alterare lo stato nutrizionale in regime di ricovero ospedaliero, rispetto a quelli con età inferiore ai 65 anni. Essendo la nutrizione un fattore determinante della salute dei pazienti anziani, un’alterazione nutrizionale può condizionare il livello complessivo di salute: vari studi hanno dimostrato che in presenza di uno stato di malnutrizione si può andare incontro a un disagio psicologico, ad alterazioni della funzionalità di alcuni organi, subentra l'atrofia muscolare, vi é un ritardo nella cicatrizzazione delle ferite, il sistema immunitario viene gravemente compromesso e ci si predispone alle infezioni. In questo modo si prolungano i tempi di degenza ospedaliera. La malnutrizione associata alla malattia prolunga infatti la degenza del 30-40% rispetto a quella ordinaria.
Risulta pertanto di vitale importanza monitorare il peso del paziente e offrire una risposta specializzata e multidisciplinare sia per l’inquadramento diagnostico sia per la cura riabilitativa con percorsi differenziati in base alle caratteristiche del caso clinico.